Il governo razzola bene ma predica male
Di Carlo Pelanda (10-3-2009)
Il caso della polemica tra Berlusconi ed i media accusati di disseminare pessimismo ingiustificato è una buona occasione per analizzare la complessità dei fattori psicologici e comunicativi della crisi.
La fiducia è
il pilastro dell’economia. Se penso che il domani sarà meglio dell’oggi muoverò
il capitale in modo ottimistico, per esempio spendendo di più o, se impresa,
investendo. Se penso il contrario, risparmierò o rimanderò l’investimento. Le
recessioni e le riprese sono fortemente influenzate da tale meccanismo
psicologico di massa. Chi vuole approfondirlo risalga nelle letture fino alla
“Teoria del campo”, in psicologia, elaborata negli anni ’30 dell’altro secolo.
O, senza disturbare la scienza, se vi svegliate ottimisti sarete anche molto
attivi nella giornata e viceversa. Anche l’economia va così. Aggiungete alla centralità del fattore
psicologico in economia l’importanza crescente della comunicazione nel definire
le immagini del mondo che avete in mente. I media rielaborano la realtà in base
alle loro necessità strumentali o convinzioni ideologiche. Per esempio, un
filmato di telegiornale e questo articolo risentono di vincoli di spazio che
selezionano la realtà mediata. Inoltre, il mediatore informativo ha le proprie
necessità di marketing. Per esempio, nella competizione tra media, se liberi,
vincono le notizie dai toni forti, che destano interesse stimolando l’emisfero
emotivo del cervello (io vi sto annoiando perché, volendo spiegare, sto
stimolando quello razionale). E’ inevitabile, anche al netto di intenzioni
ideologiche, che le cronache di crisi tendano ad amplificarla. Per altro,
quando vi sarà la ripresa, assisteremo ad eccessi al contrario. Con queste
considerazioni in mente cerchiamo di valutare la polemica Berlusconi-media. Il
primo ha le sue ragioni in quanto la difesa dell’ottimismo ha la capacità di
attutire l’impatto della crisi. Pertanto è comprensibile, oltre che per
l’interesse elettorale, che Berlusconi si sia lamentato di immagini sui media
apparse troppo negative. Inoltre l’Italia deve difendere verso l’esterno
un’immagine ottimistica per evitare speculazioni basate sulla fragilità del suo
enorme debito. Per altro i media hanno riportato, pur nella selezione detta
sopra, dati veri. Il Pil è in caduta, l’impatto è grave,